domenica 14 settembre 2008

Il tempo nello spazio tecnologico

Giulia aveva commentato il mio post sulle nuove culture dicendo tra l'altro:
"alla fine ho imparato a perdermi nella lentezza (si, perchè la rete ha la velocità che tu le dai) dei suoi rimandi"

La frenesia del nanosecondo

In molti pensano che le tecnologie portano alla frenesia del nanosecondo, che bisogna correre correre per riuscire a leggere tutto, a percorrere tutti i link, a seguire tutti i thread, mentre in realta' siamo noi che scegliamo a cosa dare attenzione e quanto tempo dedicare, volenti o nolenti.

La cosa che piu' mi diverte e' sentir dire "sono riuscito a leggere tutti i 1000 feed che ho sottoscritto": ma cosa conta ? essere affogati nell'informazione, leggerla con fretta e superficialita', o piuttosto saperla selezionare e fruire nel modo migliore per noi ?

Le commodity si usano, non si consumano

E' un atteggiamento molto consumistico quello di dire "ho la possibilita' di prendere 1000 cose e non mi posso fermare finche' non le ho prese tutte". Sarebbe come dire che siccome ho sete e l'acqua e' facilmente disponibile, allora cerchero' di bere tutta l'acqua che esce dal rubinetto.

Eppure questo succede quando un bene inizialmente scarso, e ottenibile solo attraverso uno scambio economico, diventa una commodity, cioe' disponibile largamente e a bassissimo costo, se non a costo zero. Le persone tendono ad accapparrare quel bene, come a soddisfare una fame antica, o ancora illusi che c'e' un valore nel possederlo o nel consumarlo in abbondanza.

Questo e' il caso della conoscenza e delle relazioni sociali. Oggi troviamo ancora facilmente qualcuno che ragiona ancora alla vecchia maniera: ma sarebbe sciocco pretendere di acquisire tutta la conoscenza disponibile in internet solo perche' e' ora disponibile gratuitamente. E ancora, siccome ci sono centinaia di migliaia di persone a portata di un click, e questo non costa nulla, che senso ha (e che valore ha) avere allora 1000, 10000 follower ?

La priorita' alle persone

Invece si tratta di ritornare ad una dimensione piu' qualitativa (avevo la possibilita' di prendere 1000 cose e credo di aver preso le 10 che ritenevo piu' interessanti in quel frangente), o anche semplicemente piu' serendipica (avevo 1000 cose da prendere, ho preso le prime 20 e ho tenuto le prime 10)

Chiaramente questa sembra una resa dell'uomo di fronte alla macchina: solo alla macchina infatti, puoi chiedere di essere costante ed esauriente nel compito di macinare migliaia di link.

Ma al tempo stesso e' una riconquista dell'uomo: quali meravigliosi pensieri laterali, impossibili alle macchine, si scatenano vagando in rete, di link in link, dando vita ad un impianificato ed impianificabile sviluppo di conoscenza, e per questo cosi' potente ?

La scelta del metronomo

No, non si tratta di indulgere verso una qualita' umana, dimenticando che e' risibile, solo per difesa dallo strapotere della tecnologia.

Quel tempo e' veramente lento ? o forse e' incredibilmente piu' veloce di quello che sarebbe richiesto se si facesse la stessa cosa senza il supporto della rete ?

Non e' forse questo il motivo perche' in giochi strategici, come il Go, l'uomo vince ancora sulla macchina, anche senza essere un campione mondiale ?

La lentezza dipende insomma dal sistema di riferimento che si assume, da quale orologio si guarda. Lento e' quando esiste qualcosa di diverso che puo' portare allo stesso risultato in molto meno tempo.

Espandersi nel tempo

Per Dali' il tempo si ferma per effetto della memoria e lo rappresenta espandedolo nello spazio. A me sembra che internet amplifichi la nostra dimensione temporale: per rappresentarlo alla Dali', siamo noi piu' molli ed espansi nel tempo.


Io non vedo quindi una lentezza "legittima" di fronte all'infintezza del creato (pur ammirando oltre che rispettando il pensiero di Sant'Agostino), quanto al contrario, piu' laicamente, una maggiore dinamicita' dell'uomo nell'emanciparsi attraverso la propria conoscenza e ricchezza spirituale, pur coi suoi limiti e forse proprio grazie alla sua imperfezione, e grazie agli strumenti di cui ha saputo dotarsi.

In questo ci vedo ancora una volta un recupero di psiche su techne.

6 commenti :

Unknown ha detto...

Eh vabbè. Non posso nulla contro la tua possenza intellettuale. Lasciami crescere, che poi ti batto. Senza appelli.
:-)

GinoTocchetti ha detto...

ceeerto certo.
ah, si dice "possanza"
;-D

chiccama ha detto...

""siamo noi piu' molli ed espansi nel tempo.""

sì concordo decisamente
un tempo a scuola la maestra diceva al mio compagno di banco -sei lento a leggere, devi andare più velocemente!- e io rimanevo stupita perchè quando leggeva Marco io riuscivo a capire tutto , mi dava il tempo di racogliere i miei pensieri..

e la rete per paradosso mi ricorda sempre questa dicotomia di tempi e di spazi
per mia natura sono velocissima a leggere, ma non leggo mai tutto e non leggo "in fretta"

concordo molto in quanto dici, il selesionare, sì, opero delle scelte sempre, mi approprio e uso tutti gli strumenti tecnologici che posso avere , poi faccio delle scelte
tu dici una cosa che andrebbe scritta a lettere cubitali

**Le commodity si usano, non si consumano**

concordo in pieno!!

e allo stesso tempo abbiamo la possibilità di muoverci dinamicamente nel tempo e nello spazio

chicca

GinoTocchetti ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
GinoTocchetti ha detto...

@chicca

in sostanza la questione e' sempre: guardare e non solo vedere, capire e non solo ascoltare o leggere, partecipare e non solo interfacciare, rielaborare e non solo comunicare, ... [potrei andare avanti 2 pagine...]

Ciao

[quando rientri?]

Luigi Mengato ha detto...

Personalmente ritengo fondamentale la legge di Pareto: l'80% dei risultati dipende dal 20% delle cause. In merito alle informazioni noto che il 20% delle informazioni mi genera l'80% dei risultati. Per lo più. l'80% delle informazioni è genera confusione.