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sabato 7 maggio 2011

Documentazione, Reti, Territorio - Padova, 11 mag

goldGOLD - SELEZIONE 2011 - Seminario di Presentazione

DOCUMENTAZIONE, RETI, TERRITORIO

11 maggio 2011, ore 15:00 – 18:10
ITSCT “Luigi Einaudi”, via delle Palme 1 - Padova

Accoglienza dei partecipanti

Presentazione del Seminario
Alessandra Missana, Direttore Nucleo Territoriale Veneto dell’ANSAS

La selezione GOLD 2011
Franco Torcellan, ANSAS - Nucleo Territoriale Veneto

Tra territorio reale e virtuale: strumenti, ambienti e filosofie del web per organizzazioni aperte e cooperative.
Gino Tocchetti, Ecosistema 2.0

La documentazione e le risorse disciplinari
Massimo Bubani, Istituto Comprensivo “A. Pisano” - Caldiero (VR)

La documentazione, la continuità didattica e le risorse culturali
Marco Pasetto, Istituto Comprensivo di Vigasio (VR)

La documentazione e i territori difficili
Alessio Perpolli, Istituto Comprensivo “E. De Amicis” - Badia Calavena (VR)

La documentazione e l’inclusione sociale
Antonella Gris, Orietta Isotton, Rete Progetto I CARE di Belluno

La documentazione e la cittadinanza attiva
Emilia Peatini, ReteStoria per la Costituzione di Treviso

La documentazione, la disseminazione delle buone prassi e la formazione
Gianfranco Campagna, Giuseppe D'Aloi, Angelo Magoga,
USR per il Veneto e Centri Territoriali per l'Integrazione

La “documentazione 2.0” tra racconto e knowledge management: un ambiente per lo sviluppo delle reti
Gino Tocchetti, Ecosistema 2.0

Coordina: Franco Torcellan, ANSAS - Nucleo Territoriale Veneto

giovedì 3 settembre 2009

10th European Conference on Knowledge Management

Per la prima volta in Italia

10th European Conference on Knowledge Management
Università Degli Studi Di Padova, Vicenza, Italy
3-4 September 2009

Conference Chair: Ettore Bolisani, Università Degli Studi Di Padova, Italy
Programme Chair: Enrico Scarso, Università Degli Studi Di Padova, Italy
Keynote speaker: Antonio Linari, Semantic Intelligence Division – Expert System S.P.A.
Keynote speaker: Irma Becerra-Fernandez, Florida International University (FIU), USA.
Keynote speaker: Frieda Brioschi, Wikimedia Italia, Italy

The Università degli Studi di Padova located in Padua was founder in 1222 when a large group of students and professors left the University of Bologna in search of more academic freedom. From the fifteenth to the eighteenth century, the university was renowned for its research, particularly in the areas of medicine, astronomy, philosophy and law. The university can count Galileo Galilei (1592-1610) and Nicolaus Copernicus (1501-1502) as two of its most famous scholars. In recent years, the University has been able to meet the problems posed by overcrowded facilities by re-deploying over the Veneto as a whole. In 1990, the Institute of Management and Engineering was set up in the nearby town of Vicenza located about 40Km from Padua. The student body today numbers in excess of 65,000 students


The conference will take place at the DTG - Dipartimento di Tecnica e Gestione dei Sistemi Industriali in Vincenza. The town of Vicenza has remote origins, that go back to the prehistoric age. In the medieval area Vicenza was under the domination of the Scaligery dynasty, but from 1404 to 1797 the long Venetian domination guaranteed four centuries of peace and well-being. The art reached very high levels and the economy grew. The 16th century was the time of the great architect Andrea Palladio, who left Vicenza and the whole world a priceless artistic heritage. In the 19th century, after the fall of Napoleon, the town passed to the Austrians and later belonged to the Lombard Venetian Kingdom. In 1866 it was incorporated into the Kingdom of Italy.


September is a great time to travel to Italy and the Veneto region has much to offer the visitor. We have every confidence of providing an exciting, worthwhile and intellectually stimulating conference.

Come and join us at ECKM 2009, in Vicenza!

mercoledì 13 maggio 2009

Laboratorio Enterprise 2.0: le slide

Ieri, nella sede di Confindustria Padova, si e' tenuto il workshop "Laboratorio Enterprise 2.0", a cui hanno partecipato 85 persone, tra imprenditori, professionisti e studenti. Le domande e la conversazione alla fine hanno dimostrato il grande interesse e al tempo stesso le perplessita' che ancora avvolgono l'introduzione di questi temi in azienda.

Riporto qui le slide del mio intervento, che aveva lo scopo di introdurre la tematica dell'Enterprise 2.0, rispondendo a domande come: Cosa si intende per Enterprise2.0 ? Quali reali vantaggi porta in azienda ? Quali potenzialità vengono liberate e quali costi e vincoli vengono compressi ? Quali cambiamenti organizzativi e quali strumenti e tecnologie abilitanti ?

Ricordo che al mio intervento sono seguiti quello di Luigi Mengato (slide), piu' focalizzato sulla dimensione "persone" e quindi su aspetti formativi, e il caso concreto della Lago, presentato dal marketing manager Nicola Zago.


domenica 3 maggio 2009

Freno e acceleratore nell'Enterprise 2.0

Ho risposto alla domanda posta da Mario Gastaldi, nel suo gruppo su LinkedIN "Sviluppo delle Organizzazioni". Si chiedeva in sostanza se la tecnologia può cambiare la cultura ... oppure è necessario che nasca una cultura di collaborazione che utilizza tecnologie a supporto?

Prima dell' Enterprise 2.0 si parlava di "gestione della conoscenza" e di "supporto alla collaborazione e al lavoro di gruppo" - naturalmente usando appositi termini americani. In tutti questi casi la tecnologia e' sempre stata un fattore abilitante "in positivo", mentre la "componente people" e' sempre stata un fattore cruciale "in negativo" - qui positivo e negativo non rappresentano un giudizio di valore, ma si intendono riferiti al cambiamento. Con l'Enterprise 2.0, e' ancora come prima.

Proviamo con una metafora: se la tecnologia fosse un automobile, potrebbe permettere viaggi altrimenti non possibili, ma la persona che non ha intenzione di uscire di casa e' comunque l'ostacolo insormontabile. Dunque anche in questo caso, se le persone lo vogliono fare, la tecnologia e' importantissima, ma se le persone non lo vogliono, la tecnologia non conta.

A causa di questa dissimmetria, e considerando che i contesti non sono quasi mai bianchi (tutti favorevoli e ben disposti verso la tecnologia) o neri (tutti reticenti e resistenti all'introduzione di nuove tecnologie), la strada non puo' che essere scivolosa e piena di curve. Consiste in un percorso di avvicinamento in cui si oscilla tra interventi sulle persone, volti a radicare un atteggiamento favorevole al cambiamento (alla condivisione, alla collaborazione, ...), e sul piano della tecnologia, volti a dimostrare che alcuni strumenti possono amplificare i benefici dei modelli comportamentali adottati anche in parte.

Chiudo ricordando che un tempo, nelle organizzazioni impostate gerarchicamente, quando si doveva introdurre un cambiamento, si considerava in alternativa un approccio "di rottura". Si preferiva cioe', fronteggiare un cambiamento repentino e una reazione fortemente ostile. Naturalmente si contava sul fatto che non c'era liberta' di scelta da parte delle persone, che quindi "subivano" il cambiamento volenti o nolenti.

Nell'ambito delle professioni basate sulla conoscenza, e quindi nell'ambito dell'Enterprise 2.0, questo approccio non puo' proprio funzionare. E' necessario ottenere dalle persone un'adesione intima al cambiamento, una partecipazione convinta, senza le quali nessuna conoscenza sara' messa a fattor comune, nessun potenziale collettivo sara' liberato, anche se fanno finta di usare la tecnologia.

lunedì 27 aprile 2009

Laboratorio Enterprise 2.0, workshop a Padova

"Laboratorio Enterprise 2.0" e' il workShop promosso da Confindustria Padova sul tema "Enterprise 2.0", in programma a Padova, il 12 Maggio

Internet, che si espande con successo da 20 anni, ha dimostrato di essere un formidabile strumento per comunicare, collaborare, coordinare, conoscere e quindi prendere decisioni. In particolare da qualche anno la libera e spontanea partecipazione delle persone (Web 2.0) ha permesso di esprimere un enorme potenziale di creatività, conoscenza e intelligenza. Che benefici si rendono possibili in azienda adottando un approccio a rete (Enterprise 2.0) ? L'organizzazione può essere semplificata, i costi di coordinamento possono essere tagliati drasticamente, ma soprattutto si può aumentare la capacità di fronteggiare un mercato turbolento ed una complessità di competenze, che riguardano oggi qualsiasi settore. Naturalmente questi nuovi modelli si possono applicare a tutta l’azienda o ad alcuni reparti, a seconda delle caratteristiche dell'azienda stessa e del comparto in cui opera. Inoltre adottare un approccio a rete, non consiste solo nell'acquisire un software, ma nell'avviare un progetto di cambiamento organizzativo e culturale.

16.30 -16.45 REGISTRAZIONE PARTECIPANTI

16.45 - 17.00 INTRODUZIONE
Gianni Potti Apertura dell’incontro a cura di Gianni Potti, delegato alla comunicazione di Confindustria Padova.

17.00 – 17.30 ENTERPRISE 2.0: ISTRUZIONI PER L’USO
Gino Tocchetti Cosa si intende per Enterprise2.0 ? Quali reali vantaggi porta in azienda ? Quali potenzialità vengono liberate e quali costi e vincoli vengono compressi ? Quali cambiamenti organizzativi e quali strumenti e tecnologie abilitanti ? Ne parliamo con Gino Tocchetti: consulente aziendale, esperto nello sviluppo del business aziendale attraverso la gestione della conoscenza e l'innovazione tecnologica.

17.30 – 18.00 FORMAZIONE E WEB 2.0
Luigi Mengato Il Web 2.0 rappresenta uno strumento per l’applicazione dei nuovi modelli Enterprise 2.0. Quali cambiamenti sono necessari a livello individuo per poterli sfruttare ? Quali conoscenze ? Quali nuove competenze tecniche e trasversali ? Come indurre il cambiamento e attraverso quali azioni formative ? Ne parliamo con Luigi Mengato: formatore e consulente aziendale si occupa di Sviluppo Organizzativo individuale e del Team.

18.00 – 18.30 CASE HISTORY: LAGO SPA
Quali passi deve affrontare una PMI per l'attivazione delle logiche Enterprise 2.0 ? Nicola Zago I presupposti culturali ed organizzativi, la perdita del controllo, il commitment della proprietà, la misurazione dei risultati, la partecipazione dei colleghi. Ne parliamo con Nicola Zago, marketing manager di Lago Spa, analizzando tutte le sfaccettature di un reale progetto enterprise 2.0 avviato in azienda.

19.00 – 20.00 APERITIVO
Approfondimenti e discussioni bevendo assieme un aperitivo …….

Conferma la partecipazione inviando
NOME COGNOME
AZIENDA
TELEFONO
EMAIL
via fax allo 049 8227543 o via e-mail a organizzazione@confindustria.pd.it

lunedì 20 aprile 2009

Enterprise 2.0: una moda o un cambio di paradigma ?

E' noto a tutti che la nostra economia e' sempre piu' basata sulla "conoscenza" - rispetto a qualche decade fa in cui la "produzione" era al primo posto - e che in questo passaggio non si deve leggere una rivoluzione, e quindi l'abbandono di una "cultura del fare", ma semplicemente un recupero di "una capacita' di fare che trasuda competenza e cultura". Da qui la ragione percui tutti i professionisti, anche quelli piu' legati al mondo manifatturiero e produttivo, sono inevitabilmente "portatori di una profonda conoscenza (knowledge worker) e si distinguono per la capacita' di rigenerarla e ricombinarla senza fine". Per questo la questione della conoscenza in azienda non puo' essere separata dalle persone.

silos di conoscenzaMolte delle tecnologie che i "knowledge worker" usano per comunicare cadono in due categorie. La prima consiste nei "canali" - come mail e Messaggistica Istantanea - dove c'e' la massima liberta' di creare e distribuire informazioni, ma queste informazioni hanno una "bassa circolazione" (limitata alle sole persone coinvolte nel singolo flusso, spesso limitata solo a due o pochissime persone). La seconda categoria comprende le "intranet" e le "extranet" (siti istituzionali dell'azienda - sezione documentazione, eventualmente ad accesso limitato - oppure "portali informativi" per dipendenti e partner), cosiddetti "silos", dove la generazione delle informazioni, o almeno l'approvazione, e' in carico ad un limitato gruppo di persone autorizzate, e d'altra parte l'accesso e' consentito in generale, previa regolazione, ad un elevato numero di persone.

Modello SECI di Nonaka Takeusci, 1995Negli anni passati e fino ad oggi, alcuni sistemi di knowledge management (strumenti e metodi organizzativi) hanno tentato di combinare questi due approcci, cercando di estrarre la "conoscenza" dall'attivita' quotidiana, e cristallizzandola in oggetti che fossero di comune e stabile riferimento. Il risultato di questi tentativi pero' e' stato piuttosto ridotto, e accettabile solo in casi ben determinati, a causa delle difficolta' e dei vincoli emersi in tutto il processo: quali motivare le persone a condividere la propria conoscenza, "farla emergere" in modo da renderne possibile il riutilizzo, congelarla nel tempo e al di fuori dei contesti di riferimento, classificarla in modo comprensibile ed utile per tutti e semplificarne l'accesso... Inoltre dal punto di vista strettamente tecnologico, gli strumenti a disposizione (email, intranet...) si sono dimostrati "poco pratici": la quantita' di mail e' soverchiante lo stretto necessario; ritrovare le informazioni nella enorme quantita' di documenti e messaggi archiviati e' come cercare un ago nel pagliaio.

Andrew McAfeeNel frattempo, si sono rese disponibili nuove tecnologie, basate sul "modello a rete", che prevedono la libera e spontanea partecipazione delle persone, che quindi comunicano e collaborano con generosita', e con un approccio "pratico", tale da favorire effettivamente sia la generazione che il riutilizzo delle informazioni e della conoscenza. Queste tecnologie hanno preso corpo mentre Internet diventava sempre piu' accessibile a chiunque, per le ridotte competenze tecniche richieste, per i costi di accesso azzerati o quasi, per il raggiungimento di una massa critica che ha motivato sempre piu' persone alla partecipazione. Questa nuova "fase" nello sviluppo di Internet e' nota col nome di "Web 2.0", e per analogia Andrew McAfee - professore ad Harvard dal 1998, in Technology and Operations Management - ha usato per la prima volta nel 2006, il termine "Enterprise 2.0", riferendosi alla possibilita' di utilizzare in azienda il "modello a rete" e le tecnologie che lo abilitano. Da allora numerose aziende hanno abbracciato con successo tale approccio, e alcune anche in Italia.

reti socialiCome con "Web 2.0" si intende ormai una combinazione di persone (innanzi tutto), tecnologia, e organizzazione (questa limitata a semplici forme di collaborazione), e i "contenuti" (informazione e conoscenza) sono un'appendice delle stesse persone, cosi' il modello a rete in azienda (Enterprise 2.0) consiste in una fondamentale rivalutazione del ruolo centrale delle persone, e nell'adozione di strumenti e modelli organizzativi molto semplici, capaci di facilitare la comunicazione e la relazione tra i professionisti, e liberare il potenziale di creativita', conoscenza e intelligenza, sia nella operativita' che nei momenti decisionali.

Post Consumer EraInoltre il "Web 2.0" sta permettendo una trasformazione importante del modo di comunicare e relazionare nella societa' civile: nessun settore rimane escluso, dall'accesso alle informazioni (stampa, televisione), all'entertainment (musica, video), alla formazione, alla politica, ... e in tutti quei campi in cui il consumatore finale si informa sul prodotto o servizio da acquistare. Dunque per un'azienda e' indispensabile prendere in seria considerazione le dinamiche relazionali a cui i propri clienti sono sempre piu' familiari, per poter continuare ad avvicinarli e farsi conoscere e preferire. Ne segue che nell'approccio al mercato e nella comunicazione a carattere commerciale e' sempre piu' cruciale avere una buona conoscenza degli strumenti e soprattutto del modello "Web 2.0": in questo senso l'Enterprise 2.0 comprende anche l'importante capitolo del cosiddetto "marketing non convenzionale".

Oltre che rappresentare una appropriata risposta al problema della gestione delle informazioni e della conoscenza, della comunicazione all'interno e all'esterno dell'azienda, e del supporto alle decisioni in azienda, il Web 2.0 e' anche ormai un modello di socializzazione ed interazione, sempre piu' familiare, se non imprescindibile, per una fascia consistente della popolazione, e quindi dei professionisti in azienda. Certamente i piu' giovani, considdetti "nativi digitali", non concepiscono nemmeno l'idea di fare a meno di certi strumenti e della modalita' di relazione che essi comportano, ma non va dimenticato che la fascia di utenti che si servono di Internet, che cresce piu' velocemente, e' proprio quella dei "senior". Quindi, in azienda, il modello a rete e le sue tecnologie abilitanti (Enterprise 2.0) non sono solo convenienti, ma sempre piu' spesso una realta' emergente "dal basso" a cui non e' possibile contrastare una scelta di chiusura. Tutto questo porta alla opportunita' e alla necessita' di fare leva su questo potente modello a rete, e di acquisire al piu' presto una buona consapevolezza - in sostanza qui e' richiesto un cambiamento culturale - per poter beneficiare degli aspetti positivi senza subire quelli negativi, e soprattutto prima dei propri concorrenti.

[Questo articolo e' da pubblicare nel blog "Laboratorio Enterprise 2.0" che accompagna l'omonimo seminario organizzato da Confindustria Padova, il 12/5 alle 16:45 nella sede di Via Masini 2, a Padova.]