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martedì 25 agosto 2009

Business Day per la Ricerca nel Nordest, il 2/10 in AREA, Trieste

Ricevo dall'amico Vittorio Baroni, e pubblico volentieri per dare massima evidenza:


BUSINESS DAY è una giornata di incontri one to one a Trieste con le istituzioni e le imprese più innovative di AREA Science Park , con la possibilità di scegliere le realtà di maggior interesse per le attività imprenditoriali e di proporsi per un incontro di business.

Da questa iniziativa di AREA Science Park emerge la dinamicità di un Nordest che vuole mettere a frutto il proprio patrimonio di Ricerca, ma anche che vuole apririsi al territorio in ottica d’impresa 2.0. La scienza, per incidere sulla vita di tutti i giorni, deve diventare tecnologia ed arrivare a proporre innovazioni di prodotto e di processo, di metodi e servizi. Perchè ciò accada, con meno tempo e meno risorse economiche a disposizione a livello globale, è necessario anticipare l’incontro tra ricerca e impresa.

In un precedente articolo avevamo approfondito la situazione a Venezia, ormai traguardata come Laboratorio digitale d’Italia con l’affermarsi dei metadistretti del Veneto. Al VEGA Parco Scientifico Tecnologico di Venezia abbiamo visto che sono connesse 4.500 aziende per oltre 100.000 addetti e che il VEGA sembra ormai proiettato verso la dimensione della cittadella della Conoscenza, Scienza e Tecnologia.

Studio Vittorio Baroni 2 ottobre Trieste Area Science Park facebook business day
Ma la novità di questa iniziativa triestina sta anche nell'uso dei social network. Infatti la partecipazione avviene anche su facebook con il gruppo: “Business fresco di giornata”: come trasformare la Scienza in Innovazione. Neanche il tempo di uscire in libreria ed ecco un esempio di come poter ”Fare Business con Facebook”, il nuovo libro dell’amico Luca Conti che ci spiega quali vantaggi possono ottenere le aziende dal crearsi un profilo pubblico su facebook.

Il Gruppo su Facebook punta a individuare, raccogliere e condividere percorsi virtuosi, esperienze di successo, idee e spunti in merito. Partendo dall’esperienza del Business Day di AREA Science Park: per la prima volta un Parco Scientifico e Tecnologico si apre in modo strutturato ad incontri one to one con gli operatori del sistema italiano dell’innovazone.

Possono partecipare non fornitori, ma "Partner di innovazione":
  • imprenditori orientati all'innovazione;
  • ricercatori o manager della ricerca;
  • business angel e ventur capitalist;
  • operatori di parchi, distretti e altre realtà del sistema dell'innovazione.

La partecipazione è gratuita e consente di:
  • scoprire nuovi prodotti e tecnologie di grande impatto sul mercato;
  • scambiarsi conoscenze e competenze in settori di punta;
  • intraprendere nuove relazioni commerciali;
  • stringere accordi di ricerca, sviluppo e collaborazione tecnica;
  • trovare nuovi rapporti e accordi produttivi;
  • stringere accordi di licenza e migliorare la gestione strategica del portafoglio brevetti;
  • trovare partner di progetti finanziabili da opportunità come il 7° Programma Quadro.

AREA Science Park è operatore di riferimento nazionale nel trasferimento tecnologico e prestigioso Parco Scientifico e Tecnologico multisettoriale. Sono 87 le realtà attive nei 2 campus, fra cui 66 imprese ad alto tasso di innovazione e 21 centri di ricerca. 2.200 addetti operanti nel Parco e oltre 140 milioni di euro di fatturato annuo complessivo. In AREA Science Park si svolgono attività di ricerca, sviluppo e innovazione tese al raggiungimento di risultati d’eccellenza: Energia e ambiente, Scienze della vita, Informatica e ICT, Fisica, Materiali, Nanotecnologie. E’ un luogo dove la formazione di alta qualità, la ricerca ed il fare impresa si incontrano e si convertono in una fondamentale risorsa per la crescita economica ed occupazionale del territorio.

domenica 31 agosto 2008

Ibridamenti 2: l'universita' del futuro

L'incontro di Ibridamenti di venerdi scorso ha dato vita alla fase 2, che, sulla base dell'esperienza precedente, focalizza ora sul tema "L'universita' del futuro".

Come gia' in passato, in una fase rinascimentale, in cui viene riconquistato alla centralita' della persona tanto spazio concesso alle tecnologie, l'universita' e' il luogo naturale dove dare corso a nuovi modelli di generazione e rielaborazione della conoscenza, senza limiti dettati dalla categorizzazione per discipline ('universitas rerum', come ricorda il prof. Margiotta).

L'universita' di domani deve quindi aprirsi e creare momenti di interscambio virtuoso con l'esterno, considerando che nel frattempo internet da' sempre piu' la possibilita' di incontro e discussione, sui temi piu' disparati, coinvolgendo spesso inattese eccellenze.

Qui interviene Ibridamenti, che cerchera' di identificare modalita' di processo, innanzitutto, nuovi protagonisti del sapere fuori dagli ambiti accademici, e nuovi strumenti che favoriscano questo incontro e i suoi sviluppi.

Caro, la casa che abitiamo presto sara' piccola.

La piattaforma utilizzata finora, Splinder, ha dato buoni vantaggi finora, ma ha anche generato qualche perplessita' per il futuro. Si tratta di una piattaforma piuttosto chiusa ma pero' molto diffusa, e questo ha permesso un buon livello di visibilita' e di adesioni. La semplice impostazione come blog ha semplificato notevolmente la gestione della fase di partenza, e la partecipazione di coloro che non hanno particolare dimestichezza con le piu' avanzate opportunita' offerte da internet.

Il futuro di Ibridamenti, pero', prevede il passaggio ad una dimensione di community sempre piu' forte. Inoltre c'e' qualche incertezza sullo sviluppo che decidera' la nuova proprieta' di Splinder per quello strumento. Le due cose hanno reso urgente considerare un cambio di piattaforma, nonostante i rischi che comporta nel disorientamento degli amici ibridi che gia' si son fatti numerosi (centinaia).

No, non e' la casa, sono le persone.

Tutti i partecipanti intorno al tavolo, Maddalena Gigi Giorgio Mario Luisanna Gianni Gino e Costanza, si sono subito trovati d'accordo nel ricordare che lo strumento di per se' non puo' essere il tema centrale, e che la centralita' rimane alle persone.

In particolare Giorgio ha messo in evidenza come internet sia un luogo (virtuale) e gli utenti i suoi abitanti: l'apertura di un nuovo spazio, e la partecipazione devono quindi essere visti come una graduale occupazione in cui le risorse del territorio (virtuale) sono sfruttate per il miglior benessere degli occupanti. Questa immagine e' ancora piu' efficace considerando che sta emergendo nella nostra societa' una partecipazione sempre piu' dinamicamente oscillante tra mondo virtuale e mondo reale.

Del resto la riunione stessa a cui partecipavamo ne era un ottimo esempio: ci conoscevamo gia' tutti, senza esserci mai visti prima (o quasi), grazie alle conversazioni e alle letture reciproche rese possibili dai singoli blog e dalle conversazioni avviate informalmente su Twitter, FriendFeed, ... In questo caso non uno strumento da solo, ha potuto risolvere e quindi essere centrale nelle nostre conversazioni e nello scambio di informazioni in rete.

Cosa vogliamo poterci fare nella nuova casa

In un animato giro di interventi e' anche stato tratteggiato il ruolo di Ibridamenti in questa nuova fase: piu' a presidio del metodo che non dei contenuti (che invece saranno dal basso); piu' di garanzia nella fase rielaborativa che non nella selezione dei contributi; piu' di facilitazione e responsabilita' sulla bonta' dell'intero processo creativo che non direttivo e autoreferenziale.

A cosa gli abitanti ibridi si dedicheranno ? A scrivere, ciascuno sul proprio tema preferito, i propri contributi e ad indicare i riferimenti piu' utili; e poi a conversare, commentando e riprendendo gli spunti dei primi in nuovi contributi; e anche a condensare rielaborati, collaborativamente, probabilmente in forma di documenti, ma anche altri oggetti multimediali; e anche a presentarsi e a sviluppare relazioni conviviali, non legate necessariamente ad uno specifico tema in approfondimento.

La casa dei nostri sogni.

Lo spazio abitativo virtuale, di cui gli abitanti ibridi hanno bisogno, dev'essere quindi flessibile, capace di adattarsi a diverse esigenze, e probabilmente (ma non sempre) presenti contemporaneamente. Da qui il vincolo nella scelta dello strumento di orientarsi su una piattaforma che non ponga ostacoli, in futuro, nell'assecondare queste esigenze. In termini appropriati, lo strumento deve essere scalabile funzionalmente e aperto all'innovazione.

D'altra parte gli abitanti ibridi non sono e non saranno necessariamente praticoni e a proprio agio con qualunque strumento tecnologico. Quindi lo strumento deve presentarsi semplice, e possibilmente all'inizio minimale, cioe' deve proporre il minimo necessario, col minimo impegno per l'utilizzatore.

Inoltre deve essere fatta salva la possibilita' di spendere il tempo e la capacita' intellettuale che i partecipanti possono riservare ad Ibridamenti, proprio sui contenuti e sulla relazione, e non sui tecnicismi dell'interfaccia con lo strumento. Secondo il noto principio del 'taking things away' e del minimo carico cognitivo per l'utente.

Ovviamente nel seguito, lo strumento dovra' poter crescere in termini funzionali, ma sempre piegandosi allo stile di interazione che Ibridamenti scegliera' come appropriato. Vale a dire, dovra' essere aperto, e facile, dal punto di vista delle modifiche.

La scelta della nuova casa.

Visti anche alcuni esempi proposti da Gigi, Vodafone Lab e 40xVenezia, l'orientamento sembra convergere verso l'utilizzo di Wordpress. Si tratta di una piattaforma opensource, molto diffusa, e su cui sono disponibili competenze per poterla gestire dal punto di vista tecnico. Si ispira al principio della semplicita', ma si puo' dire che non pone limiti sulla crescita futura di estensioni.

Grazie a queste caratteristiche, Wordpress potra' essere usato ora come blog, ora come forum (spazio per le conversazioni, probabilmente realizzato con i commenti su blog satelliti), ora come social network (sfruttando anche le prossime funzionalita' recentemente annunciate e rese disponibili), ora come luogo di raccolta di contributi multimediali e come archivio di documentazione (cms, cioe' content management system).

Inoltre sara' capace anche di importare i contenuti da altri luoghi virtuali, dove i singoli partecipanti potrebbero trovare piu' naturale e preferibile pubblicare i propri contributi, realizzando quel mash up che risulta quasi incomprensibile a qualcuno.

Ma soprattutto Wordpress, che e' opensource, potra' essere modellato a piacere e reso quindi il piu' aderente possibile alle necessita' della variegata tribu' di utenti ibridi. Innanzitutto l'interfaccia non sara' imposta e disorientante, come succede quando lo strumento e' reso disponibile tutto intero e tutto subito.

La nuova casa, il nuovo territorio

Inoltre dovrebbe essere possibile consentire ad ognuno degli utenti di muoversi nel nuovo ambiente nel modo piu' confortevole: all'utente esperto sara' possibile utilizzare molte funzionalita' e inserire Ibridamenti nell'articolato mondo degli ambienti che frequenta in rete; a quello piu' timido e imbarazzato, sara' possibile compiere pochi e semplici passi (click), magari accompagnato a manina, per avere comunque una visione generale dell'ambiente disponibile e dei contenuti e delle relazioni che ospita.

Per tutti Ibridamenti sara' uno dei luoghi, connesso dalle persone, prima che dalla tecnologia, con gli altri luoghi virtuali e reali, di riferimento per gli amici ibridi.

Soddisfatti dell'accordo raggiunto, ci siamo tutti concessi una gustosissima pausa pranzo al Vega e un piacevolissimo momento di ozio creativo alla caffetteria.