Tutto e' nato da un semplicissimo grafico di Jessica Hagi, trovato da Gigi, fortemente think-provoking (soprattutto perche' semplice ed evocativo):
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Dunque secondo Jessica, il web2.0 riguarda due cose fondamentalmente: (1) possibilita' in termini di 'fare cose' e (2) conoscenza di persone. Secondo Jessica il web2.0 fa aumentare entrambe queste risorse proporzionalmente e senza limite.
Dopo aver ripercorso velocemente centinaia di discussioni sull'argomento negli ultimi anni, e in particolare qualche recente scambio di battute, e raccogliendo anche l'esperienza diretta e che mi hanno raccontato in tanti, mi sono divertito a rielaborare il grafico di Jessica, con questo risultato:
Innanzitutto mi e' sembrato necessario distinguere le cose che puoi fare da quelle che devi fare per conoscere persone e mantenere vive le conoscenze che hai (linea rossa). Questo perche' il web2.0, se non l'avete capito ancora, e' un lavoro: piu' aumenta la partecipazione al web2.0 e piu' una parte consistente dell'attivita' che ne segue e' finalizzata allo sviluppo della stessa.
In particolare le pendenze delle due curve sono asimmetriche: all'inizio aumentano velocemente le cose che puoi fare rispetto al numero di persone che conosci, poi aumenta di piu' lo sforzo nel conoscere nuove persone (e nel mantenere la relazione con quelle gia' conosciute) rispetto alle altre attivita'.
In secondo luogo, mi e' sembrato importante cambiare la dimensione delle x con "Le persone che puoi conoscere". Il web2.0 e' infatti opportunita': sta' in te trasformare questa opportunita' in realta'.
Infine la correzione piu' importante, le curve non possono crescere senza limite, in particolare quella delle cose che si possono fare. Anche se il web2.0 (e piu' esattamente il maggior numero di persone conosciute) puo' alzare questo limite, in realta' si raggiunge un punto di saturazione, se non addirittura di rottura.
A questo punto qualcuno ha chiesto di mettere in evidenza piu' chiaramente il valore economico generato dal web2.0, cioe' "where web2.0's value is".
Seguendo le dimensioni di Jessica, il valore deriva dall'aumento di entrambe le componenti: le cose che puoi fare + le persone che puoi conoscere. E nel grafico ho messo in evidenza che l'effetto web2.0 sta proprio nello shift verso l'alto di entrambe.
Quindi:
- Sei fai piu' cose, puoi guadagnare piu' denaro, se sei efficiente e se sei nel mercato. Cioe' devi stare attento a non essere dispersivo, e soprattutto la monetizzazione di quello che fai e' sempre legata al fatto che esiste qualcuno disposto a corrispondere denaro per quello che fai.
- Piu' persone conosci, piu' aumenta la possibilita' di conoscere in senso lato, e di farti conoscere, e questo e' gia' un valore di per se', ma il guadagno vero arriva solo se sei capace di trasformare la tua conoscenza in un bene di scambio per il quale qualcuno e' disposto a pagare. Infine, ma non meno importante, alcune persone possono effettivamente determinare direttamente una possibilita' di guadagno, ma questo e' un aspetto delicato, dipende da chi conosci, e rischi di considerare le persone solo per il loro peso economico.
2 commenti :
È un privilegio, credo, poter interagire con così tanta gente in gamba e in così poco tempo. Ma infatti i rapporti vanno curati, altrimenti si perdono. E quindi si impara a scegliere, a discriminare (non nel senso spregiativo). Non si può avere tutto, e meno ancora allo stesso tempo. Scelte, solo scelte. Bisogna imparare a valutare i percorse e le persone, i saperi e la condivisione.
Hai perfettamente ragione, Mariela: quest'estate in particolare (grazie anche alla potenza di Friendfeed) mi sono reso conto che il web e' una "miniera di persone preziose" e per molte e' un vero peccato non poterle seguire.
Il tempo! tiranno
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