giovedì 28 agosto 2008

Sviluppo di KIBS in Veneto

Man mano che la mia rete di relazioni professionali cresce anche qui nel Veneto, riemerge l'urgenza innanzitutto personale di avviare iniziative concrete, basate sui concetti di ecosistema di conoscenza, di economia della conoscenza, e di servizi avanzati di innovazione, che appartengono ad una mia lunga carriera precedente, e che ho dovuto parcheggiare temporaneamente nell'ultimo periodo.

Un anno fa, con la nascita di un'iniziativa che non e' mai decollata, avevo riproposto questo approccio, rifacimendomi al concetto di KIBS. Anzi sono convinto della sua validita' specie in una regione senza grandi infrastrutture, e frammentata tradizionalmente e sorretta dall'iniziativa imprenditoriale di singoli o di imprese familiari, come il Veneto appunto.

Facciamolo quindi partire da Miles 1995 e il suo "Knowledge-intensive business services: Users, carriers and sources of innovation" che ha anticipato buona parte dello sviluppo dei servizi business ad alto contenuto di conoscenza, in Europa (a dire il vero soprattutto in Finlandia c'e' stata vera consapevolezza).

Erano gli anni d'oro del Knowledge Management, basta ricordare che nello stesso anno usciva "The knowledge-creating company" di Nonaka, Takeushi: a differenza dei giapponesi pero', qui l'impostazione era piu' "ecosistemica": l'Europa dimostrava ancora una volta di avere un "proprio" approccio, e (passatemi questa sparata) capace di tenere piu' a lungo nel tempo.

Cosa sono e come stanno evolvendo i KIBS ?
Una buona sintesi e' nella pagina corrispondente di wikipedia.
Una definizione sinteticissima: Knowledge-intensive business services (KIBS) sono aziende che forniscono prodotti intermediari e servizi – basati soprattutto su conoscenza avanzata tecnologica e professionale – ai processi di business di altre organizzazioni.
Si tratta di uno dei settori piu’ in crescita in EU25, e ancora poco studiato.

Qualche esempio di KIBS per capire meglio ?
ecco la risposta direttamente da Miles:


Perche' mi ricollego ai KIBS ?
Uno dei punti piu' importanti e' ben espresso con le parole di Lance Bettencourt in "Client Co-Production in Knowledge-Intensive Business Services" (2002):
A common characteristic of knowledge-intensive business service (KIBS) firms is that clients routinely play a critical role in co-producing the service solution along with the service provider. This can have a profound effect on both the quality of the service delivered as well as the client's ultimate satisfaction with the knowledge-based service solution. By strategically managing client co-production, service providers can improve operational efficiency, develop more optimal solutions, and generate a sustainable competitive advantage.

L'avvento del web2.0 e' posteriore e quindi strumentale, ma indubbiamente rappresenta una grande occasione di rilancio dei KIBS, e non per niente grandi colossi come IBM e Oracle, pur essendo l'archetipo della "corporation" accentratrice monolitica e colonizzatrice, si stanno aprendo a questa nuova prospettiva, attraverso la "Service Research & Innovation Initiative" (SRI), un'iniziativa no profit fondata dai top manager di quelle aziende. L'innovazione nei servizi e' infatti "the next big thing" dopo l'innovazione tecnologica di questi anni, stando a quanto sentenzia BusinessWeek.

Nei KIBS non e' cosi' importante la generazione di contenuti, che molto spesso e' user generated, quanto la creazione di uno spazio adatto, un buon incubatore per quel processo creativo, e anche la capacita' di tradurre/trasferire gli stessi contenuti in contesti diversi, adattandoli alle esigenze dei singoli, e (non da poco) al loro linguaggio. Non tutti i KIBS sono basati sulla trasformazione della conoscenza (alcuni sono piu' centrati sulla generazione ed altri sulla applicazione di conoscenza), ma la capacita' di trasformare e ricombinare la conoscenza e' la caratteristica che piu' li rende interessanti, a mio avviso, quando parliamo di PMI.
 blog it


Ma per avviare tali iniziative occorrono infatti alcuni presupposti indispensabili: utenti consapevoli e motivati, competenze tecniche metodologiche e possibilmente specialistiche, infrastrutture e strumenti "cost-effective", e uno sponsor che sia interessato allo sviluppo e alla promozione territoriale.

L'anno che e' passato mi ha permesso di avere una conoscenza ancora piu' profonda del territorio veneto, sia della parte industriale, sia nell'ambito di numerose categorie professionali. Ho potuto toccare con mano una crescita esplosiva di sensibilita' e attenzione sulle nuove potenzialita' che si aprono grazie alla rete (soprattutto nelle generazioni piu' giovani in effetti).

Infine ho visto che gli strumenti offerti dal web2.0 stanno finalmente diventando conosciuti e sperimentati da una larghissima folla di utenti, e tra questi coloro che li sanno piegare ad utilizzi concreti (non che fosse difficile) sono sempre piu' numerosi.

Non ultimo l'infrastruttura tecnologica nel Veneto si sta completando (tre anni fa non c'era nemmeno la fibra ottica a Vicenza).

C'e' ancora un attore che non sembra aver preso ancora il suo posto, ed e' poi il committente sponsor. Ma ci sto lavorando.

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