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Se l'attenzione di Jason fosse andata sul fatto che il 25% rimanente non genera revenue, bisognerebbe considerare l'effetto passaparola, e la facilita' da parte dei nuovi utenti di sperimentarne le funzioni proprio grazie alla versione free.
Se si fosse preoccupato del fatto che genera costi, non sembra verosimile, dal momento che nel rimanente 25% ci sono tutti i network messi online e lasciati inattivi, e che quindi non consumano quote significative di spazio e banda.
Se l'intenzione fosse quella di forzare almeno una parte a sottoscrivere un piano a pagamento, anche questo non lo credo verosimile, perche' sperare che lo faccia un 10% di quel 25% sarebbe gia' troppo.
A questo si aggiunge un ulteriore dato sostanziale: Jason promette, si, un incremento di funzionalita', anche per compensare il fatto che viene dismessa la versione free, ma contemporaneamente annuncia la riduzione del 40% dei dipendenti.
Un calo cosi' drastico mette indubbiamente in crisi, anche se temporaneamente, la capacita' di qualunque azienda di continuare ad operare nello stesso modo, e visto che parliamo di aziende di software, ci possiamo aspettare un periodo in cui faranno fatica a tenere il codice sotto controllo. In tali circostanze puoi dare la priorita' all'introduzione di nuove feature? Forse solo quelle che non impattano con l'architettura informatica preesistente (l'accesso via mobile?), ma sono quelle cosi' sostanziali?
Io temo che la notizia vada letta in quest'altro modo: non e' piu' tempo per il free.
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3 commenti :
Concordo su ciò che dici. Ma ho una precisazione. Il 75% è il 75% del traffico, non dei network. I network in totale sono 2.300.000 e di questi solo "tens of thousands" sono a pagamento (probabilmente 20 o 30.000 visto che erano 12000 nel 2009 quando il totale era un milione). Anche se quelli free attivi sono - pare - circa 200.000, se solo un 5% accettasse la versione premium, sarebbe comunque un bell'incremento.
Ciao Riccardo,
la mia lettura dei dati e' la stessa che hai dato tu: non siamo d'accordo sul reale vantaggio di forzare il 5% degli attuali "free" a passare ad una versione "payed". Potra' portare un beneficio quest'anno, ma non certo in futuro, a partire dall'anno prossimo.
Non c'e' solo la questione quantitatova, ne' quella della reputazione aziendale che stanno compromettendo definitivamente.
Infatti prova a vederla cosi': quel 5% che oggi riusciranno a far pagare perche' effettivamente le loro esigenze di networking lo giustificano, erano riusciti ad attirarlo dando la possibilita' di iniziare a lavorare "free"; domani questo potenziale di clienti paganti saranno attivi su piattaforme alternative, e portarli "a casa" paganti sara' obiettivamente piu' difficile.
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