mercoledì 28 ottobre 2009

Cosa intendiamo quando diciamo 'rete' ?

Nell'incontro "Civicita': una citta' intermedia tra locale e globale", al VeneziaCamp, sabato scorso, ho presentato queste slide.


L'idea era nata da una riunione a cui avevo preso parte qualche settimana prima, in cui un ricercatore universitario aveva spiazzato tutti, ponendo la domanda in questione, e aggiungendo "le parole sono importanti". La sua tesi era che ormai si pronunciano le parole senza piu' preoccuparsi del significato originale, e soprattutto senza piu' verificare che abbiano lo stesso significato per tutti (almeno per tutti quelli che ascoltano).

Ma la mia era un'esigenza un po' piu' profonda e sostanziale. Mi interrogavo infatti su quali meccanismi fondamentali si basassero le reti, e in particolare "le reti che funzionano". Se Internet e' una rete che cresce per dimensione ad una velocita' sbalorditiva, e mai rallentata da 20 anni... qual'e' il motivo?

Il principio regolatore che ritengo fondamentale e' quello del capitale sociale, un argomento che ha fruttato il nobel a Gary Baker nel 1992, e che da quell'anno e' stato al centro di numerosi approfondimenti nel mondo della ricerca, ma di cui mi piace la definizione di Lyda Hanifan, che lavorava nel settore della Scuola nel 1920:
“il capitale sociale si riferisce a quei beni tangibili che hanno valore più di ogni altro nella vita quotidiana delle persone: precisamente, la buona volontà, l’appartenenza ad organizzazioni, la solidarietà e i rapporti sociali tra individui e famiglie che compongono un’unità sociale”
Dunque in una rete che funziona bene, il capitale sociale aumenta sempre, e permette non solo di tradursi in manifestazioni di solidarieta' nei momenti di emergenza (come nel caso di un terremoto, per esempio), ma in un piu' profondo sentimento di sintonia, di profonda compatibilita', pur nelle differenze. Al contrario, in una rete che funziona male, dove i partecipanti sprecano e distruggono il capitale sociale, si formano crepe, e alla lunga la rete stessa si spezza. Talvolta questo succede per errore da parte di qualcuno, che pur ben intenzionato, non ha ben chiaro certi meccanismi; talvolta succede perche' e' proprio nella natura di certe persone, esagerare col proprio individualismo e con la competitivita' (come lo scorpione che punge la rana che lo sta aiutando a guadare il fiume, causando il suo stesso annegamento, perche' "e' nella sua natura").

Legati al concetto di capitale sociale, sono poi quello della "regola d'oro", della reciprocita' di rete, delle "dinamiche dominanti" (Nobel a Nash nel 1994) e di "bene comune" (Nobel ad Elinor Ostrom e Oliver Williamson, quest'anno). Da notare i 3 nobel negli ultimi 15 anni: sono i temi del momento, ancora in fase di elaborazione, e che rappresentano lo shift paradigmatico di questo scorcio di nuovo millennio.

Ispirandosi a questi concetti, qualunque networker non puo' fallire, e anzi animera' una rete partecipativa, collaborativa, basata sulla fiducia, e capace di svilupparsi in modo sostenibile. E' dunque del tutto aperta? Non esattamente. Come direbbe David Weinberger, c'e' bisogno di "spazi aperti con un minimo controllo". Il controllo (che poi potrebbe essere semplicemente auto-controllo, se la consapevolezza fosse uguale per tutti) consiste nell'assicurare che siano condivisi e rispettati questi semplici principi, ai quali del resto si ispirano quasi tutte le netiquette ma senza la dovuta evidenza.

Quindi alla fine della presentazione, ho ripreso un vecchio articolo dal titolo "Social Business Networking: reti, non scatole", ponendo appunto la domanda: "tutto deve essere quindi sempre e totalmente aperto?", e proponendo come risposta l'immagine della cellula staminale.

Come cellula, la sua membrana non delimita cosi' rigorosamente un "dentro" e un "fuori", perche' e' anzi permeabile e osmotica. Inoltre lo spazio delimitato non ha sempre lo stesso volume, e si puo' immaginare che a volte parte dello spazio esterno viene acqisito all'interno, a volte parte di quello interno viene esternalizzato. Inoltre, come cellula staminale, la sua capacita' e' quella di generare organismi anche piu' complessi: genera reti. Come la cellula, cosi' le molecole e altri organismi, il nostro corpo, lo spazio a noi circostante e le prossemiche di relazione, la citta', la regione... tutti gli spazi sono organizzati secondo gradienti di concentrazione, e questi gradienti sono variabili nello spazio e nel tempo. Dunque la questione non e' se aperto o chiuso, ma quando e quanto semiaperto.

[Update 19/11/09 10:00] Questo articolo e' "reblogged" anche qui:
- Facebook, note di Gino Tocchetti, con >60 commenti
- Ecosistema 2.0, il ning
Altri trackback qui

lunedì 26 ottobre 2009

VeneziaCamp, il giorno dopo

Carissimi,
si e' chiusa (per me alle 21 di ieri sera) la 3 giorni veneziana, e ora un fiume in piena di ricordi, spunti, rielaborazioni sta montando nella mia testa. Oggi e' gia' un'altra giornata piena per motivi di lavoro, e cosi' sara' domani e dopodomani.. quindi provo solo un breve riepilogo.

Il VeneziaCamp
Come ho avuto modo di dire gia' a moltissimi, il bello di questa manifestazione e' che innanzitutto c'e', soprattutto se l'alternativa e' che non si fa nulla; e poi, comunque funziona benissimo, nel suo caos creativo, per fertilizzare reti territoriali digitali e soprattutto di persone. L'altra faccia della medaglia, e' che la prossima puntata dovra' essere organizzata a partire da lunedi questo (toh, al massimo il prossimo), e se cosi' sara', il prossimo VE-camp sara' straordinario.

Gli interventi sono stati tanti e interessanti (mi dicono): quelli che ho potuto seguire io (vedi il twitlog) sono risultati ancora piu' interessanti proprio per il contesto che favoriva ibridazioni. Infatti, in una visione ecosistemica, quale quella emergente, nulla puo' piu' essere estrapolato dal contesto, e ogni cosa si rigenera sempre diversa in un diverso contesto.

La partecipazione complessiva e' stata forse un po' inferiore alle mie aspettative (anche se la questura, l'organizzazione, i massmedia il satellite... hanno dato comunque cifre interessanti). Leggerei tutto questo cosi': la rete non puo' piu' permettersi di essere ancora a lungo quasi solo autoreferenziale.


Il nostro evento "Civicita': una citta' intermedia tra locale e globale"
Difficile forse essere obiettivo per il conflitto di interessi, ma lascio parlare un dato che sembra proprio rappresentativo: i partecipanti sono rimasti "fedeli" dall'inizio alla fine. Per chi non c'era, questo significa che hanno resistito in una prima parte in cui fastidiosissimi problemi di audio hanno quasi compromesso la possibilita' di ascoltare le presentazioni, e soprattutto ha impedito la creazione di un clima comfortevole; e hanno quindi vissuto l'esodo in un'altra sala, in cui poteva essere che meta' se ne perdessero per strada; fino ad essere ancora quasi tutti presenti quando il personale dell'organizzazione ci ha invitati a chiudere, alle 17:30.

Nella nuova sala il workshop e' proseguito molto piu' agevolmente, dimostrando che i contenuti erano interessanti, e che anche la modalita' di presentazione - una vera sfida per chi le ha preparate - e' risultata efficace. Il dibattito e' stato brevissimo, a causa del molto tempo che si e' perso per vari motivi tecnici, ma intenso e, soprattutto, "sincero": gli interventi che ci sono stati venivano evidentemente "da dentro", piu' che "dal basso", come si direbbe in questi casi.

Last but not least, nell'intervento di David Weinberger, domenica, alcuni suoi passaggi ("si diceva che internet e' come la citta', oggi si dice che la citta' e' come internet") sono stati in grande sintonia coi temi che abbiamo proposto sulla "civicita'", e questo ci rassicura che siamo sulla strada giusta. Lo stesso Luca De Biase ha espresso chiaramente lo spirito che ispira anche noi: "siamo in una fase in cui dobbiamo reimpossessarci della prospettiva" (De Biase); "internet e' uno strumento che non e' fatto per uno scopo solo, e che andra' bene per tutti gli scopi futuri che vorremo inventare" (Weinberger); a cui mi aggiungo immodestamente con "lo strumento internet serve per disegnare nuovi mondi, e quindi nuovi scopi e nuovi strumenti e modalita' di utilizzo".

Dunque un grazie grande come un arsenale, a tutti quelli che hanno contribuito a questo evento, sia nella prima fase organizzativa (compresa la tappa vicentina), sia partecipando e apprezzandolo nei commenti finali. Nei confronti di voi tutti, adesso, e' un dovere continuare a sviluppare questa voglia di essere rete e fare rete!

lunedì 12 ottobre 2009

VeneziaCamp2009 - Civicita': una citta' intermedia tra locale e globale

Ecosistema 2.0 si focalizza sulla considerazione che l’ecosistema territoriale e quello digitale andranno sempre piu’ sovrapponendosi, per il semplice motivo che ad abitarlo sono le stesse persone. Quale potenziale si libera man mano che cade il muro che ancora si percepisce? Quale valore porta un’applicazione piu’ diffusa dei modelli a rete? Quale spinta di innovazione pervadera’ il nuovo habitat, sia nella dimensione sociale, civica, economica, politica? Sono queste le stesse domande, insieme alla sfida di concretizzare risposte, che il progetto Cittadinanza Digitale pone all’attenzione di Venezia.

Nell'ambito del VeneziaCamp2009, quindi, Ecosistema 2.0 ha organizzato un evento dal titolo "Civicita': una citta' intermedia tra locale e globale", che si terra' quindi all'Arsenale, Sala Brucola, sabato 24, dalle 14:00 alle 17:00.

I temi proposti sono:

Inspirazione
0) Gino Tocchetti: Introduzione all'incontro e sul tema "cos'e' la rete?";
1) Sergio Los: Voglia di civicita';
2) Sophia Los: Riti per reti;
3) Stefano Rossi: Governare reti, governare con le reti;
4) Maurizio Salamone: Modelli collaborativi: dal mondo naturale alla chiave simbolica;

Espirazione
5) Federica Festi: Land through the social web;
6) Mattia Ballan: Rubano citizens - cittadini 2.0;
7) Barbara Zen: Coworking project: il lavoro nomade;
8) Samuel Gentile: Startgreen: come la rete aiuta a creare nuova impresa;
9) Dario Bonaldo: Energie rinnovabili e valore sociale: un modello abilitato della rete;
10) Matteo Brunati: Internet delle cose veneziane;
11) Stefano Schiavo: Lean 2.0: un approccio integrato per l'innovazione organizzativa;

Questi temi sono stati presentati, in anteprima, a Vicenza il 7 Ottobre, in occasione dell’evento "Venezia chiama, il territorio risponde".

L'iscrizione all'evento "Civicita': una citta' intermedia tra locale e globale", al VeneziaCamp2009 e' obbligatoria, e va fatta entro domenica 18 Ottobre, cliccando qui.

sabato 10 ottobre 2009

Web di terra e web di acqua, e le persone a coltivare

Ecosistema 2.0 si focalizza sulla considerazione che l'ecosistema territoriale e quello digitale andranno sempre piu' sovrapponendosi, per il semplice motivo che ad abitarlo sono le stesse persone. Quale potenziale si libera man mano che cade il muro che ancora si percepisce? Quale valore porta un'applicazione piu' diffusa dei modelli a rete? Quale spinta di innovazione pervadera' il nuovo habitat, sia nella dimensione sociale, civica, economica, politica? Sono queste le stesse domande, insieme alla sfida di concretizzare risposte, che il progetto Cittadinanza Digitale pone all'attenzione di Venezia.

Il contributo di Ecosistema 2.0 al VeneziaCamp non sara' quindi solo di partecipazione e promozione nell'ambito del proprio network, ma ambisce a portare stimoli e a chiarire concetti utili per tutti coloro a cui il progetto Cittadinanza Digitale offre grandi opportunita', a condizione di comprenderne e saperne sviluppare potenziale.

Da questa'estate si e' proceduto con una fitta rete di interazioni con gli amici e i professionisti, e con i rappresentanti dei network, insomma tutti coloro che hanno dimostrato una consonanza di interpretazione dei modelli a rete, e una similitudine di approccio. Sono stati quindi identificati via via una rosa di interventi, dal carattere piu' fondamentale e di ispirazione, a quelli piu' concreti che riportano testimonianze della forza dei modelli a rete applicati nel territorio aumentato dal supporto di internet.

E' stato quindi presentato un progetto bozza, dal titolo "Civicita': una citta' intermedia tra locale e globale", al comitato organizzatore che ha innanzitutto apprezzato il valore e ha suggerito l'utilizzo di una delle sale dell'Arsenale, nella giornata di sabato 24 dalle 14:30 alle 18:30. I temi che sono emersi da questa prima fase, e alcune modalita' di presentazione, sono stati anticipati nell'incontro di Vicenza, "Venezia chiama, il territorio risponde", in vista del VeneziaCamp, il 7 ottobre.

La modalita' di presentazione che sara' adottata a Venezia, e' ispirata alla metodologia "ignite", pero' ammorbidita e resa piu' congrua con le prassi ricorrenti in Italia. Questa decisione e' stata presa proprio dopo aver consultato il preziosissimo sito di Ignite Italia. In questo momento si prevede di dare 12 minuti a testa e 20 secondi a slide come riferimento. Inoltre, dopo il giro di presentazioni e' prevista una seconda fase in cui si discutono le stesse, si fanno domande, ed eventualmente - se le domande lo rendono opportune - si possono esporre altri 3 minuti. Questi parametri sono stati "testati" a Vicenza, dove pero' il contesto era differente proprio perche' l'obiettivo della serata non era quello di riprodurre l'intero intervento di Venezia. Ragionando sul risultato di Vicenza, si potranno avere ulteriori aggiustamenti dell'intervento a Venezia.

L'incontro di Vicenza, a cui hanno partecipato 25 persone (20 era l'obiettivo) e' stato diviso in 3 parti:
18:30-19:30 : happy hour e rottura di ogni barriera tra i partecipanti provenienti da gruppi diversi, o nuovi nel contesto
19:30-21:30 : giro di presentazioni, con 4 minuti (12 slide) a testa
21:30 : cena

I temi trattati sono stati:

Inspirazione.
0) Gino Tocchetti: Introduzione all'incontro e su "cos'e' la rete?"
1) Sergio Los: Voglia di civicita' (assente giustificato);
2) Sophia Los: Riti per reti;
3) Stefano Rossi: Governare reti, governare con le reti;
4) Maurizio Salamone: Modelli collaborativi: dal mondo naturale alla chiave simbolica;

Espirazione.
5) Federica Festi: Land through the social web
6) Mattia Ballan: Rubano citizens - cittadini 2.0
7) Barbara Zen: Coworking project: il lavoro nomade
8) Samuel Gentile: Startgreen: come la rete aiuta a creare nuova impresa;
9) Dario Bonaldo: Energie rinnovabili e valore sociale: un modello abilitato della rete;
10) Matteo Brunati: Internet delle cose veneziane
11) Stefano Schiavo: Lean 2.0: un approccio integrato per l'innovazione organizzativa

Federica Lago ha introdotto il progetto Nodo Expo 2009.

Diciamo subito che il programma e' stato rispettato puntualmente fino alle 21:30, e che sia l'aperitivo che le presentazioni hanno funzionato come ci si aspettava, generando un grande coinvolgomento generale, un'atmosfera cordiale e informale prima e poi piu' concentrata (anche se mai supponente) durante le presentazioni.

Sul finire della seconda fase, il giro di domande era cosi' consistente e da parte di tutti, che e' stato necessario sforare fino alle 22:00, mettendo a dura prova sia la concentrazione dei presenti - si trattava pur sempre di una serata infrasettimanale e per molti questo periodo e' gia' intensissimo per motivi professionali - e anche la pazienza del cuoco!

Ad un certo punto, rientrando nella sala, poco prima della cena, quindi dopo 3 ore dall'inizio, sono rimasto affascinato dall'entusiasmo con cui tutti ancora si confrontavano e si divertivano insieme.

Possiamo dire che l'intento iniziale e' stato realizzato: una serata molto bella, ludica e divertente, ma anche ricca di stimoli e di confronti sinceri e di approfondimento. Un'altra piccola festa del networking in veneto (e nemmeno tanto piccola conoscendo un po' tutte quelle dell'ultimo anno). E non bisogna dimenticare che era una riunione di preparazione al VeneziaCamp, quindi col preciso compito di "sperimentare", e di conseguenza prevedendo di sbagliare per poi imparare come correggere.

Una serata che esprime perfettamente lo spirito di Ecosistema 2.0, dal momento che il potenziale dei modelli a rete e' stato l'elemento caratterizzante sia per i contenuti che per l'organizzazione stessa della serata, ma anche e soprattutto le persone, e il capitale sociale delle loro relazioni, e' stato il presupposto e insieme il risultato fondamentale.

martedì 6 ottobre 2009

Civicita': una citta' intermedia tra locale e globale

Ecosistema 2.0 si focalizza sulla considerazione che l'ecosistema territoriale e quello digitale andranno sempre piu' sovrapponendosi, per il semplice motivo che ad abitarlo sono le stesse persone.

Quale potenziale si libera man mano che cade il muro che ancora si percepisce? Quale valore porta un'applicazione piu' diffusa dei modelli a rete? Quale spinta di innovazione pervadera' il nuovo habitat, sia nella dimensione sociale, civica, economica, politica? Sono queste le stesse domande, insieme alla sfida di concretizzare risposte, che il progetto Cittadinanza Digitale pone all'attenzione di Venezia.

I temi che verranno proposti al VeneziaCamp, sabato 24 Ottobre, all'Arsenale, nell'evento "Civicita': una citta' intermedia tra locale e globale", sono quindi (titoli da
definire, interventi da confermare):
- sulla questione urbanistica, la citta' tra il locale e il globale,
il suo impatto sul senso di civicita';
- sulla questione della governance di rete vs governance di territorio;
- sui modelli culturali di etnie dal mondo contemporaneo e dalla
storia, che valorizzano la rete sociale;
- sulla questione individuo vs gruppo, in chiave netafisica e nelle
metafore zen;
- esempi di servizi territoriali a carattere sociale realizzati con
tecnologie web/web2.0 ad opera di un ente parastatale a vicenza;
- un approfondimento di come l'utilizzo di internet sta cambiando e
valorizzando un settore impiantistico, quale quello dell'energia da
fonti rinnovabili;
- esempi di social network territoriali, non veneziani:
nordestcreativo, rubanocitizens e nodo;
- un esempio di Enterprise 2.0 sul fronte del mercato e uno sul fronte
dell'organizzazione interna;
- un esempio di utilizzo della rete e di location sul territorio in
aiuto ai professionisti nomadi;
- come l' "internet delle cose" portera' valore in una citta' come venezia;
- un intervento di marketing territoriale in valpolicella.

Questi temi sono presentati, in anteprima, a Vicenza, in occasione
dell'evento "Venezia chiama, il territorio risponde", mercoledi 7
ottobre.

Per iscriversi al VeneziaCamp:
http://barcamp.org/veneziacamp2009

Per iscriversi all'evento "Civicita': una citta' intermedia tra locale e globale" a Venezia, il 24 Ottobre alle 14:30:
http://www.veneziacamp.it/eventi/civicita-una-citta-intermedia-tra-locale-e-globale/

Per iscriversi all'evento "Venezia chiama, il territorio risponde" a Vicenza, il 7 Ottobre alle 18:30:
http://ecosistema20.ning.com/events/venezia-chiama-il-territorio

Per iscriversi a Ecosistema 2.0:
http://ecosistema20.ning.com