clipped from davidorban.com
- Ci sono tre stati dell’esistenza. Ignoranza, azione e completamento.
- Accetta che tutto è una bozza. Questo aiuterà a fare.
- Non c’è un secondo passaggio, di editing o montaggio.
- Far finta di sapere cosa stai facendo è quasi lo stesso che saperlo fare davvero. Quindi accetta che sai quello che stai facendo, anche se non è vero e fallo.
- Non procrastinare. Se aspetti più di una settimana per agire su un’idea, abbandonala.
- Lo scopo fare non è finire, ma di poter fare altro.
- Quando l’hai fatto puoi buttarlo via.
- Ridi in faccia alla perfezione. È noiosa e ti trattiene dal fare.
- Le persone che non si sporcano le mani sono nel torto. Se fai qualcosa hai ragione.
- Il fallimento conta come fare. Quindi devi fare tanti sbagli.
- La distruzione è una variante del fare.
- Se hai un’idea e la pubblichi online in Internet, conta come l’ombra del fare.
- Il fare è il motore del più.
Anche se ritengo che fare sia importante! trovo che alcuni punti di questo manifesto sono troppo estremi, e (come tali) perfino pericolosi.
Il #1, onestamente, non l'ho capito, ma mi sembra decisamente opinabile.
Il #2, #5, #6, #7, #10 e il #13 li condivido e li sottoscrivo. Sono quelli per i quali si puo' evitare di appallottolare l'intero manifesto e "farne" un uso piu' appropriato, come esercizio per il basket col cestino dei rifuti.
Il #3 e il #6 aprono le porte ad un "fare che non risolve". Tra l'altro sembrerebbero in contraddizione col #1. Da riscrivere.
Il #4 e il #12 sdoganano gli impostori. Decisamente incondivisibili.
Per quanto riguarda l' #8, la "perfezione" non deve essere l'obiettivo, sono d'accordo, ma puo' e forse dovrebbe essere spesso l'ispirazione.
L' #11 e' indubbiamente vero, ma si dovrebbe incentivare un "fare che risulti comunque costruttivo", anche quando si stratta di dismettere qualcosa.
Conclusione. In base a quanto scritto nello stesso manifesto, averlo scritto cosi' risulterebbe gia' positivo (trattasi di auto-approvazione). Ma in base a come la penso io, proprio questo manifesto dimostra bene che alcuni punti vanno riscritti.
4 commenti :
Cosa significa "alcuni punti vanno riscritti"? È proprio la formulazione indiretta di questo tipo e l'atteggiamento che rappresenta che se vogliamo il manifesto eliminare. O perlomeno dovrebbe ispirare a superare.
Quindi o riscrivi, o stai zitto! ;P
Giusto?
Il "punto uno" mi ha fatto ricordare Carlos Castaneda e la descrizione di come si diventa un uomo di conoscenza.
Se fosse vero che esiste una relazione tra il punto uno e il mio ricordo (da approfondire via link della ricerca che ho messo sopra) .. ci sarebbero buoni motivi per riscrivere il punto uno; mi sembra.
PS - Castaneda era un antropologo, quindi "uomo" non esclude "donna"; direi.
@David
noneee, e' proprio la formulazione di certi punti che io contesto: per esempio l'idea che una volta "fatto", si va avanti senza piu' voltarsi...
@Luigi
chiedero' al mio amico, appassionato della cultura dello sciamanesimo, che passava (non so se ancora adesso) un mese intero nella foresta amazzonica all'anno...
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