domenica 19 ottobre 2008

Sequoia Capital downturn analysis

Sequoia Capital è stata il Venture Capitalist di talmente tante società nel mondo della tecnologia che oggi rappresentano almeno il 10% del NASDAQ. Recentemente ha condiviso una presentazione sugli scenari futuri fatta per le aziende del proprio portfolio. (via Marco Massarotto)

Innanzi tutto il debito americano cresce:


Verso chi? stranieri (l'economia globalizzata ha rovesciato il flusso del capitale)


E gli americani, han comprato tutti casa:


La capacita' di spesa pero' e' crollata:


E al contrario e' aumentato l'indebitamento:


Come sorprendersi quindi che le vendite al consumo sono crollate?


E come sorprendersi che alcuni importanti mercati sono in forte contrazione.
Come l'advertising:


E in generale l'ICT:


Allora la domanda diventa: i consumi sono in frenata perche' gli americani si sono indebitati negli immobili ? nonostante che i mutui fossero subprime ? Francamente non sembra plausibile.

Si dice, allora, che si e' fatto ricorso ai derivati in modo abnorme:


Ma puo' essere stata solo e tutta avidita' dei finanzieri" ?


A dire il vero si parla di aumento vertiginoso delle sofferenze nel pagamento dei mutui. E in particolare della correlazione con la disoccupazione. Un problema di economia reale, allora.


Come mai un simile aumento della discoccupazione ?

E cosi' scopriamo che le aziende USA generano sempre meno profitti rispetto a quelli stimati 12 mesi prima:


Ma se le aziende non guadagnano, e licenziano, la crisi non e' proprio tutta finanziaria, come si vuol far credere. E' appunto una crisi economica bell'e buona.

Ci si potrebbe ancora chiedere: causa o effetto della crisi finanziaria ?
Le date sembrerebbero dire "effetto".

Sequoia Capital da consigli che non lasciano dubbi: venirne fuori richiedera' tempo. Per chi interverra' subito con tagli drastici dei costi e con un rapido ritorno ai fondamentali ci vorra' tempo (linea verde), per gli altri non resta che la spirale che porta alla morte (linea rossa).


lunedì 13 ottobre 2008

Internet e territorio

Di seguito la nota introduttiva alla discussione aperta su Innovatori, sul tema "Internet e territorio".

"Quello che era un ammasso di cellule improvvisamente diventa un organismo, quello che era un insieme di individui può diventare un gruppo sociale... Dunque la nozione di emergenza è essenzialmente la nozione che ci siano in natura tutta una serie di processi, retti da regole locali, con piccole interazioni locali, che messi in condizioni appropriate, danno origine a un nuovo livello a cui bisogna riconoscere una specifica identità" - F. Varela

Le persone che da piu' o meno tempo stanno frequentando la rete e godendo della straordinaria opportunita' di un luogo sociale, partecipativo, dove le dinamiche sono semplificate, e l'informazione e la conoscenza circolano liberamente rigenerandosi "dal basso", dove le persone stesse sono al centro, sono naturalmente portate a trasferire questa esperienza nel territorio, nella vita reale.

Fin quando in internet il comune sentire e' stato legato e condizionato dalla passione per la tecnologia, anche se in relazione al suo effetto dirompente sulla societa' e sul business, la comunita' degli utenti di internet e' rimasta ben differenziata nella societa' stessa.

Ora pero' il clima e' cambiato. Il comune sentire si e' ora definitivamente focalizzato su un modello sociale basato sulla partecipazione, condivisione, inclusione. La tecnologia e' ridiventata solo strumentale. Il successo dei social network e business network conferma che le persone si sentono protagoniste, piu' che dello strumento stesso. Noi siamo i generatori di contenuti, e il contenuto stesso.

E' giusto puntualizzare che la novita' e' relativa, e i visionari delle origini erano orientati proprio a questo, ma spesso la tecnologia abilitante richiede lungo tempo prima che l'utente possa impadronirsi delle sue potenzialita'.

Questo nuovo senso comune sta permettendo l'abbattimento del confine tra internet e territorio. Le persone in internet non sono diverse da quelle sul territorio. Stesse persone, stesse esigenze, stesse aspirazioni. E come dice il mio amico Giorgio, quindi stesso territorio. Ecco che oggi la forza dirompente e rivoluzionaria di internet sta debordando nel territorio non digitale, nella vita non digitale.

Qui pero' sorgono ancora alcune complicazioni. L'abitudine a costumi predefiniti, e orientati alla "separazione" piu' che all'inclusione. La diversita' di esperienze e linguaggio che e' ancora molto piu' vasta nella vita reale, mancando ancora in internet la rappresentanza di alcune fasce sociali e professionali. La logica economica della competizione e del mercato, in contrapposizione con quella prevalente in internet della condivisione e del dono.

Anche questa fase richiedera' del tempo e porra' problemi di adattamento e resistenza. Anche in questa fase alcuni modelli si dimostreranno piu' solidi, alcune esperienze di successo potranno essere replicate e interpretate, e molto ci sara' da innovare e sperimentare.

Questo vuole essere uno spazio per discutere, riconoscere, confrontarsi, proporre proprio in merito a questo passaggio.

mercoledì 8 ottobre 2008

Lo specchio di Ibridamenti

Ecco la breve introduzione della rubrica "Lo specchio" che io terro' in Ibridamenti, il Laboratorio Sperimentale Virtuale progettato dalla Scuola di Dottorato in Scienze del Linguaggio, della Cognizione e della Formazione dell’Università Cà Foscari di Venezia, che ha l'obiettivo di fare ricerca, sul virtuale, assieme ai blogger.

http://www.blogger.com/post-edit.g?blogID=8366986320237323169&postID=3984364053987755648

Lo specchio di Ibridamenti, un momento di riflessione su cio’ che Ibridamenti sta facendo, su come appare, e se l’immagine e l’azione corrisponde alle intenzioni e agli obiettivi. Uno specchio da ammirare, interrogare, ma … non da rompere!

A cosa serve uno specchio se non a creare un altro da se’. Uguale e contrario. Ci segue nei movimenti ma sta davanti al nostro sguardo. Vedo cio’ che faccio. Faccio in base a cio’ che vedo. Una guida guidata.

In questa rubrica ci saranno i commenti di ciascuno di noi mentre guarda Ibridamenti come fosse davanti uno specchio: e’ la possibilita’ per questo gruppo di riconoscersi, di prendere anche una maggiore consapevolezza, di avere occasioni di autocritica, di ammirarsi ovviamente.

Lo spazio e’ aperto a tutti, naturalmente, perche’ tutti avranno sicuramente qualcosa da dire al riguardo. E insieme attraverseremo lo specchio.


[La foto e' tratta dal libro "Con l’immagine allo specchIo. L’autoritratto letterario di Frida Kahlo", di M. Cristina Secci, di cui è appena uscita la seconda e rinnovata edizione (Aracne 2007; 2008).]