tag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post913833518367845684..comments2018-11-02T07:58:09.668+01:00Comments on THE KNOWLEDGE ECOSYSTEM: Ibridamenti 2: l'universita' del futurometakappahttp://www.blogger.com/profile/12486366046791468585noreply@blogger.comBlogger10125tag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post-32888295281937449602008-09-02T09:32:00.000+02:002008-09-02T09:32:00.000+02:00'virtuale' dovrebbe significare principalmente "ci...'virtuale' dovrebbe significare principalmente "<I>cio' che appare solo, ma non e'</I>", e se andiamo sull'etimologico "<I>cio' che potrebbe accadere</I>", o "<I>cio' che immaginiamo possa accadere</I>", e da qui il concentto di simulazione.<BR/><BR/>Gia' in questo modo il <I>virtuale</I> appare piu' debole del reale, anche se 'virtualmente' migliore.<BR/><BR/>Da quando l'informatica ne ha trasformato il significato in "<I>opposto al reale</I>", le cose si sono complicate, e certamente la parola ha assunto una sfumatura piu' negativa, quasi a riferire <I>illusorieta'</I> e <I>inganno</I>.<BR/><BR/>Non voglio entrare nel merito della <I>indeterminazione</I> del reale, e di cosa sia solo una nostra rappresentazione di un (ipotetico) reale la' fuori.<BR/><BR/>Certo e' che l'interpretazione diffusa e comunemente accettata, a mio parere, vale ancora qualcosa. Il linguaggio e' strumentale, e non viene prima delle persone. Possiamo <I>accordarci</I> su un uso piu' appropriato delle parole.GinoTocchettihttps://www.blogger.com/profile/10738315803229692072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post-28494890784010805692008-09-02T00:44:00.000+02:002008-09-02T00:44:00.000+02:00mi affascina e mi alletta molto il pensiero del po...mi affascina e mi alletta molto il pensiero del possibile superamento della "rigidità" disciplinare, io provengo da studi dove oltre alla rigidità delle discipline esisteva una parcellizzazione delle "conoscenze" che spesso mi ha mandato in crisi...<BR/><BR/>non mi piace molto l'aggettivo "virtuale" nella connotazione che ne diamo spesso nella lingua italiana, molto vero a questo proposito ciò che dice Giorgio Jannis, <BR/>il web è proprio una "terra" su cui man mano possiamo costruire, case, giardini, spazi all'aria aperta e in cui inseriamo abitanti, vicini, affetti<BR/><BR/>Gino ho molto apprezzato la forma del racconto, è vero aiuta a "limare" le differenze di linguaggio<BR/><BR/>è una bella sfida, che vale la pena di raccogliere<BR/><BR/>chiccachiccamahttps://www.blogger.com/profile/05840631088929701553noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post-27411895563637488142008-09-01T14:21:00.000+02:002008-09-01T14:21:00.000+02:00Ciao Giulia! Ti infili silenziosa attraverso la po...Ciao Giulia! Ti infili silenziosa attraverso la porta come una gattina curiosa, ... Lascio la porta sempre aperta, allora, se dovessi ritornare...GinoTocchettihttps://www.blogger.com/profile/10738315803229692072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post-22470085548233521932008-09-01T13:59:00.000+02:002008-09-01T13:59:00.000+02:00@giorgiohai fatto bene a puntualizzare. Nella perc...@giorgio<BR/>hai fatto bene a puntualizzare. <BR/><BR/>Nella percezione comune le due dimensioni appaiono ancora separate, e talvolta, confusamente o faziosamente, sono addirittura messe in contrapposizione.<BR/><BR/>Anch'io sono convinto che man mano che si rovescia il punto di vista sul web2.0 (dal tecnologico al sociale) sara' chiaro a tutti che stiamo parlando della stessa cosa che gli uomini fanno da sempre, e per questo vengono chiamati infatti <I>animali sociali</I>.<BR/><BR/>Tra l'altro penso che nel cosiddetto virtuale, si possono realizzare relazioni "reali", esattamente come nel cosiddetto "reale" molte relazioni sono solo virtuali. Qui gioco coi doppi sensi delle parole, evidentemente. A significare che reale/virtuale dovrebbero essere usati nel senso della qualita' della relazione, e non con riferimento allo strumento. <BR/><BR/>ps: hai notato che ho scelto (intenzionalmente!) la forma del <I>racconto</I> ? L'ho fatto pensando anche ai tuoi passati spunti in proposito! <BR/><BR/>Infatti credo che in un gruppo interdisciplinare come questo, dove differenze di linguaggio ed esperienza si son gia' fatte sentire e saranno sempre in agguato a complicare la comunicazione e la comprensione, il racconto (allo specchio) ci salvera' ;-)GinoTocchettihttps://www.blogger.com/profile/10738315803229692072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post-27876573230555033422008-09-01T13:23:00.000+02:002008-09-01T13:23:00.000+02:00... volevo solo salutare. Ecco.... volevo solo salutare. Ecco.Unknownhttps://www.blogger.com/profile/04231368252424757536noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post-35133411759429733842008-09-01T13:04:00.000+02:002008-09-01T13:04:00.000+02:00Bel lavoretto, Gino.Però quando parliamo di Luoghi...Bel lavoretto, Gino.<BR/><BR/>Però quando parliamo di Luoghi credo sia inutile (ancorché anacronistico) sottolineare continuamente le differenze atomiche/bittiche (atomi vs. bit, alla Negroponte di dieci anni fa) tra questi diversi ambienti di socialità.<BR/>Internet è <I>calda</I>, fatta di persone e di relazioni, è semplicemente un Luogo antropico.<BR/>L'aggettivo "virtuale", che tanta fortuna ebbe, ha ben diverso significato in francese (da cui proviene, soprattutto dopo Pierre Levy) e dall'inglese, dove non veicola anche quel valore connotativo disforico che in italiano lo lega a qualcosa di "intangibile".<BR/><BR/>Il web è un Territorio dove abitiamo, dove nascono relazioni umane e si costruiscono cose e case, professioni e tempo libero, con le sue dinamiche relative agli insediamenti umani e ai rapporti di buon vicinato e di comportamenti buoni e cattivi.<BR/><BR/>Cioè, finché continuiamo a chiamare il web "luogo virtuale" automaticamente adottiamo certe categorie di percezione e di giudizio, che rendono poi più complicato ragionare di cose concrete da realizzare.Giorgio Jannishttps://www.blogger.com/profile/18199712341258702981noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post-40442070038511764042008-08-31T22:33:00.000+02:002008-08-31T22:33:00.000+02:00@MarioLa critica che tu muovi all'organizzazione d...@Mario<BR/><BR/>La critica che tu muovi all'organizzazione del sapere accademico per discipline, a me sembra rispecchiare la continua e crescente difficolta' che si incontra nell'ambito aziendale nel sistematizzare la conoscenza interna (sui processi produttivi e gestionali, sui materiali e le tecnologie di lavorazione, sul mercato e sulla concorrenza, sulla sicurezza e l'infrastruttura tecnologica, sul personale e le normative di settore, ...). Una difficolta' che segue dalla forte interconnessione di ogni campo, e dalla necessita' di cambiare spesso il punto di vista precedentemente assunto.<BR/><BR/>Ovviamente mi viene in mente anche tutta l'attenzione che viene data alla organizzazione della conoscenza nell'ambito dell'intelligenza artificiale, e piu' in generale del knowledge management (le tassonomie e piu' in generale le ontologie).<BR/><BR/>Ma ancora di piu' penso al successo che stanno avendo nuove forme di organizzazione delle informazioni e della conoscenza, anche e soprattutto in internet, che vengono chiamate '<I>folksonomy</I>' (quelle basate sui tag), e che permettono di essere applicate '<I>dal basso</I>', con progressive rettifiche, e di essere adattate alle esigenze dei diversi utilizzatori.GinoTocchettihttps://www.blogger.com/profile/10738315803229692072noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post-66315038462697142592008-08-31T17:10:00.000+02:002008-08-31T17:10:00.000+02:00grazie gino :-)il discorso l'ho ripreso quihttp://...grazie gino :-)<BR/>il discorso l'ho ripreso qui<BR/>http://ibridamenti.splinder.com/post/18226767/ibridamenti+fase+due+-+l%27univemaddalena mapellihttps://www.blogger.com/profile/18220660867567434913noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post-79741432652154147882008-08-31T17:09:00.000+02:002008-08-31T17:09:00.000+02:00Questo commento è stato eliminato dall'autore.maddalena mapellihttps://www.blogger.com/profile/18220660867567434913noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-8366986320237323169.post-84802738151233844632008-08-31T16:27:00.000+02:002008-08-31T16:27:00.000+02:00Utile questo post, Gino. Ora si tratta di prosegui...Utile questo post, Gino. Ora si tratta di proseguire e di rilanciare i temi trattati nella riunione. Pensare <B> l'università del futuro </B> significa - questo un tema che mi sta a cuore, come ho ribadito in riunione - portare avanti una <B> critica delle discipline </B>: una critica della rigida compartimentazione disciplinare prodotta dal sapere accademico. Una critica che non metta capo, semplicemente, ad una retorica dell'interdisciplinarietà, molto frequente in non pochi ambienti universitari...<BR/>Su questo, e su altro, varrà la pena riprendere e rilanciare, qui e altrove, la nostra discussione.<BR/>Ciao e complimenti per il tuo blog.<BR/>Mario Galzignaheteronymoshttps://www.blogger.com/profile/02200301620836036221noreply@blogger.com